domenica 1 gennaio 2017

COME CONSERVO I MIEI DATI

Mentre riparavo una vecchia macchina fotografica mi è venuto in mente questo articolo.
Mi sono soffermato a pensare, durante le varie ore di riparazione,che non è cambiato solo il modo di fare fotografia ma anche e soprattutto il modo di conservarle.


In pratica senza entrare troppo nel dettaglio sul tipo di file e sulla fotografia in generale (lo faremo in un altro articolo), volevo soffermarmi su dove conserviamo le nostre foto ed i nostri file.


Internet conserva le cose per sempre (o quasi) ma non può salvare i nostri ricordi (a meno di averli condivisi con chiunque) MA QUESTA E’ UN’ALTRA STORIA...


Quindi oggi parleremo di SUPPORTI PER CONSERVARE I DATI e LE FOTO.


Esistono innumerevoli supporti digitali su cui salvare i propri dati.

CD, DVD e BD vengono garantiti per alcune decine di anni, anche se quelli riscrivibili tendono a diventare illeggibili più rapidamente. Ma quanto?


Per gli hard disk (e le ultime generazioni di memory card o dischi solidi) si ritiene possano conservare correttamente le informazioni anche per piu’ di un secolo. FALSO


Molti sono i confronti che si possono fare tra Hard Disk Drive (HDD) e Solid State Drive (SSD). Tuttavia in questo articolo ci concentreremo specificatamente sulla durata di HDD e SSD per individuare quale sia la soluzione migliore per i nostri supporti.


Danni fisici

È importante prima di tutto sottolineare che le  previsioni sulla durata del ciclo di vita di HDD e SSD nonché dei CD, DVD e BD non possono essere garantite al 100%. Queste stime presuppongono che gli oggetti siano tenuti alle condizioni ambientali raccomandate dal produttore. Quindi se non ne abbiamo cura, può accadere come quando si utilizzano i frighi per i vini e non si tengono in considerazione alcuni fattori quali temperatura, umidità e possibili “maltrattamenti” da parte dell’utente, il nostro oggetto si corrompe e non garantisce più la funzione di conservazione alla quale era deputato.


Da uno studio (Kroll on Track) svolto  tra i mesi di gennaio e marzo 2016 su un campione di 2000 dispositivi è emerso che almeno il 30% ha subito un danno fisico che ha reso il device non più utilizzabile e/o provocato una perdita di dati.


Sapeste quante volte mi capita che gli amici mi portino un HD lasciato per tutta l’estate al caldo dell’automobile trasformata in “forno” o un cellulare con le foto del figlio appena nato e mi chiedano di recuperare i dati….
Dovremmo pensare ai nostri dati come a una buona bottiglia di vino se proprio non abbiamo l’interesse di considerarli ricordi. Non conosco nessuno che lascia una buona bottiglia di vino tutta l’estate in auto.

Gli HDD sono dispositivi elettromeccanici dotati di parti mobili che generalmente li rendono più esposti a guasti  e malfunzionamenti in seguito ad  uno shock fisico.
Quindi se un HD meccanico, ma anche SSD è caduto accidentalmente ma ancora funziona, noi vi consigliamo di fare una alla svelta. Se non si legge piu’ il recupero potrebbe essere impossibile o molto costoso.


Grazie alla tecnologia la nostra produzione fotografica è aumentata esponenzialmente, quante foto da salvare!!! Non buttiamo via niente, pensiamo che le selezioneremo in un altro momento e intanto vogliamo copiarle tutte, ma questo può diventare un problema nel tempo!

Tuttavia molti hard disk moderni, in particolar modo quelli destinati al mercato dei dispositivi mobili, sono in grado di sopportare urti di una certa intensità quando le  testine sono parcheggiate e sono dotate di tecnologia a prova di urto come ad esempio i sensori di “caduta”, ma fate sempre attenzione.


Sebbene gli SSD non siano dotati di parti mobili e siano da questo punto di vista più robusti, l’uso di flash memory NAND genera una nuova serie di complessità e introduce l’eventualità di una perdita di dati per ragioni differenti da shock fisici.  Gli SSD si spaccano lo stesso e forse di più e cambia anche dall’utilizzo che ne facciamo perchè hanno un ciclo di vita predeterminato.

Anche se lasciamo i nostri HD e SSD in cassetto rischieremmo di perdere i dati perchè i dati memorizzati su un HDD si deteriorano in maniera graduale poiché i domini magnetici che rappresentano i bit dei dati modificano la polarità facendo aumentare il numero di “bit error”.
In pratica potrebbero perdere qualche dato.


In condizioni di storage ottimali, i dati memorizzati su un HDD andrebbero incontro ad un processo di deterioramento molto più lento rispetto a quello cui andrebbero incontro i dati memorizzati su un SDD.

Le memorie flash NAND memorizzano i dati come carica elettrica, la carica elettrica si riduce nel tempo (perdita di carica) in modo relativamente veloce se confrontato con i cambiamenti nella polarità di un dominio magnetico: questo fatto è da imputarsi ad un isolamento non perfetto all’interno della struttura della memoria stessa.

Nonostante questo, con gli SSD lo stato di deterioramento dei dati  (che può essere corretto con appositi algoritmi di correzione degli errori) non dovrebbe verificarsi per almeno 10 anni se il drive non viene alimentato e viene lasciato in condizioni di storage ottimali.


Le variabili comunque sono troppe e da esperienza diretta una rilettura dell SSD con correzione ogni 6 mesi si deve fare.

Dipende tantissimo dalla tecnologia e dalle marche usate e se si manifesta un eccessivo numero di bit error si verifica una corruzione del firmware e l’SSD smette di funzionare.

Negli HDD dopo molti anni si riescono ad avviare e leggere i dati quindi se non ci sono problemi meccanici, gli HDD hanno meno deterioramento.


La morale è non fidatevi sempre degli HD o SDD, vanno benissimo per la capacità o per un primo backup.


Nessun dispositivo di storage può durare in eterno. E QUI MI VIENE IN MENTE UN’ALTO ARTICOLO PAZZESCO MA TE NE DEVO PARLARE A VOCE PERCHE’ NON SO SE HA MOLTO SENSO.


Dovrei preoccuparmi?

La realtà è che per il normale utilizzo quotidiano di laptop o PC ad esempio non c’è bisogno di perdere il sonno per capire quale possa essere la durata della vita del vostro supporto.

Al di là  di una percentuale incredibilmente bassa di difetti di fabbricazione i vostri HDD o SSD non dovrebbero abbandonarvi facilmente se vi prendete cura di loro e li tenete lontani da potenziali pericoli fisici.
I dispositivi mobili sono senza dubbio esposti maggiormente al rischio di danno di tipo fisico: il cellulare potrebbe infatti cadere sul pavimento, gli iPad potrebbero bagnarsi, ecc.). Tuttavia con un normale utilizzo dei device è molto improbabile che dobbiate affrontare problemi legati alla durata di vita del supporto di memoria. Se avete necessità di conservare i dati per lungo tempo la soluzione migliore potrebbe essere l’HDD rispetto all’SSD o, meglio ancora, potreste pensare di utilizzare i nastri magnetici… sì… sono ancora molto usati!

La durata della tecnologia

Quello a cui non pensiamo solitamente è quanto in fretta la tecnologia evolva: solamente 6-7 anni fa i floppy disk erano ancora massicciamente utilizzati, ma con l’avvento delle “chiavette” usb e dei CD sono diventati molto rapidamente obsoleti.

Se avessimo salvato i nostri dati in un floppy (il supporto più diffuso 10 anni fa) ora vorremmo aprirle per guardarle. Ci mancherebbe il drive per leggerlo e il sistema operativo per usarlo. In realtà un drive floppy USB si puo’ ancora acquistare...

CD e DVD si trovano ancora in maniera diffusa e tornando alla domanda iniziale dopo l’escursus sugli HD vi diciamo che noi leggiamo ancora i CD di 20 anni fa…


Ovviamente tanto anche dipende dalla marca e dai dati che c’erano dentro.


Quindi il consiglio di web prepping è salvatevi i file in HD esterno e contemporaneamente masterizzate qualche DVD.


Le regole aureee sono quelle del webprepping:


Salvate solo i file che veramente non potete ripetere (foto, email che volete conservare)
Salvate anche i programmi per leggerli in maniera autoconsistente
Ovviamente potete anche stampare le foto o le email che ritenete importanti
Fate una copia su un HD esterno e in piu’ di un DVD
Quando cambia la tecnologia, copiate i dati che veramente vi interessano su supporti sempre nuovi.


Cloud Computing

Una possibile soluzione a questo problema sembrerebbe il Cloud Computing, cioè affidarsi a servizi esterni per il mantenimento dei nostri dati su internet. Ma se siete nel sito di webprepping non credo che sarà la soluzione adatta per voi.